IL CUCCURRÌ
Ho vissuto a Latuvi, per mesi, anni.
Una sera ero stata invitata a trascorrere il tramonto in compagnia di alcuni parenti di Pilar.
Seduta nel patio ascoltavo, curiosa e divertita, i racconti che l’uomo di casa animava con gesti e i cambi di toni, sui suoi terrificanti incontri con serpenti a sonagli.
Era il periodo della canicola, la fase dell’anno più calda, quella in cui i serpenti girovagano in cerca d’amore. Nel bel mezzo dei suoi racconti, mi accorgo che Victorina, la figlia più grande di Pilar, sta muovendo le mani al cielo. Osservo con la coda dell’occhio il suo fare stravagante, e a bassa voce -per non interrompere il protagonista e la sua scena- le chiedo:
-Victorina cosa stai facendo?
-Sto scacciando il cuccurrì.
-Ah sì..?
E con perplessità aggiungo
-Ma, che cos’è il cuccurrì?
-Un uccello.
-Ja jaaaa!
Come avesse svelato l’arcano.
-Ma perché scacci un uccello?
-Perché non è realmente un uccello, è un nahual.
-Ummm ora caaaaapisco!
Silenzio […]
-Come fai a sapere che è un nahual?
-Perché i cuccurì sono soliti cantare nel monte. Vivono nella boscaglia e non si avvicinano alle case. Non è proprio loro abitudine avvicinarsi ai luoghi abitati, soprattutto quando sono presenti persone.
- E per questa ragione capisici che è un nahual?
-Sì.
-Se n'è andato! Ho fatto le tre croci invocando il potere di Dio padre, Dio figlio e Dio Spirito Santo ed è volato via! Si è accorta?
Rivolgendosi a me con il lei.
- In verità no. Non conosco il cuccurrì, è la prima volta che me ne parlano.
- Il cuccurrì è un uccello che si riconosce per il suono che emette: ‘Cuccurrì cuccurrì cuccurrì’!
Se senti cantare cuccurrì nelle vicinanze di una casa o al tuo passo lungo la strada, proteggiti con il segno delle tre croci, così:
e mi mostra la sua mano, unisce le tre dita (pollice indice medio) e rivolgendole in direzione della fantomatica bestia disegna nell’aria tre piccole croci.
- Pilar aveva già condiviso con me l’uso e l’efficacia di questo semplice gesto. Diceva che è un po' come ricercare la benedizione di quel momento, invocare la protezione sia per le persone, che per le situazioni. È un modo per schermarsi e rendere palese da che parte si sta e non si sta.
La protezione di Cristo, diceva, va invocata ogni qual volta ci sentiamo in pericolo o in difficoltà , ogni qual volta che si presenta un’entità oscura o indesiderata, che sia fisica o invisibile, e sempre saremo protetti e verremo salvati.
Basterà chiederglielo: 'Vieni in nome di Cristo? Altrimenti non ti ricevo!'
Se così non è, non avrà altra scelta che andarsene. Semplice!
Le tre croci hanno lo stesso significato.
Questa mattina tratto un po' di pura magia… può sembrare!
Ma vi racconto la mia esperienza viva e quella di tante altre persone che hanno custodito la loro cultura con le loro credenze e vissuti. E ora semplicemente le condivido con voi!
In Messico il visibile e l’invisibile, il piano fisico e quello immateriale, si intrecciano dando vita a vissuti e racconti, come quello de nahualismo.
Il nahual, scopriremo assieme cos'è, ma se volete una definizione: è la forma animale che alcuni uomini e donne di potere assumono spontaneamente, soprattutto è una pratica notturna.
Continuo nei prossimi giorni a rendervi partecipi di questo aspetto molto curioso ed affascinante, in quanto diffusissimo in tutto il Messico. Dovrò ritrovare un’intervista di una signora che racconta del suo incontro ravvicinato con il cuccurrì; tanto ravvicinato che gli sparò! E continua raccontando che all'indomani, un paesano venne trovato nel letto con un proiettile nel corpo. Lei lo riconduce al suo cuccurrì e al suo sparo.
Tradurrò il racconto che gli anziani di Latuvi hanno scritto su doña Celerina, paesana e grande cuerandera, ma anche donna capace di trasformarsi in nahual.. Ho anche la registrazione audio del cuccurrì; lo incontrai nel sentiero durante il ritorno a casa!! -Anche in quella occasione, le tre croci disegnate al vento, spensero il cuccurrio.
Il tempo di ritrovare tra gli archivi le informazioni e le condivido con voi.
Buona giornata!