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I 5 STATI DEL CUORE UMANO


Oggi il dono mi regala l'occasione di continuare ad approfondire due concetti:

la certezza e l'unicità nella ricerca spirituale o... l'unione.



Grazie a questo magnifico testo, Sri Yukteswar ci rende partecipi della sua profonda saggezza.

Tratto da: 'La scienza sacra', edizione Astrolabio

PDF del libro intero, scaricabile al link:



Sri Yukteswar, Swami e maestro di Paramahansa Yogananda, 'è stato un perfetto esempio degli antichi saggi illuminati dell'India. Venerato come incarnazione della saggezza da coloro che in tutto il mondo si sono sentiti ispirati dalla sua vita e dai suoi insegnamenti, egli ha dimostrato di aver raggiunto il dominio di se stesso e la realizzazione divina, la più alta meta di tutti i ricercatori della Verità.

Ispirandosi alle verità più profonde di tutte le religioni, ha creato le basi di una visione olistica dell'universo, sulla quale si fonda un modo naturale di vivere per il corpo, per la mente e per l'anima'.







I 5 STATI DEL CUORE UMANO


SUTRA 23



La traduzione di questo Sutra coincide col commento che segue.


Cinque sono gli stati del cuore umano: oscuro, ispirato, costante, consacrato e puro. Questi cinque diversi stati del cuore permettono di classificare gli uomini e determinarne il livello evolutivo.



SUTRA 24



Quando il cuore si trova nello stato oscuro, l'uomo nutre concezioni sbagliate (su tutte le cose).

Questo stato è il risultato di Avidya, l'Ignoranza, e dà origine ai Sudra (uomini che appartengono alla casta più bassa).

Essi possono afferrare soltanto le idee riguardanti il mondo fisico. Questo è lo stato mentale prevalente nel Kali Yuga, l'Età Oscura di un ciclo.


1. IL CUORE OSCURO.

Nello stato oscuro del cuore l'uomo si forma concezioni sbagliate; egli pensa che la creazione fisica sia l'unica e vera sostanza esistente e che non vi sia niente altro al di fuori di essa. Questo e' contrario alla verità ed è soltanto l'effetto dell'Ignoranza, Avidya.

[...] Kali Yuga, il ciclo oscuro Questo stato dell'uomo è chiamato Kali. Ogni qual volta, in qualsiasi sistema solare, l'uomo permane in questo stato ed è in linea di massima privo del potere di superarlo, si dice che l'intero sistema si trova nel Kali Yuga, il ciclo oscuro.





SUTRA 25-26



Superato il primo stadio del piano di Brahma, l'uomo fa ogni sforzo per raggiungere l'illuminazione ed entra nella casta dei guerrieri, Ksatriya.

Egli è spinto (dalle forze evolutive) a combattere (per la verità).

Cerca un guru e comprende il valore dei suoi divini consigli. In tal modo uno Ksatriya diventa idoneo ad abitare i mondi della comprensione superiore.


2. IL CUORE ISPIRATO.

Quando l'uomo percepisce i primi segni dell'illuminazione, comincia a paragonare le esperienze della creazione fisica che si forma durante lo stato di veglia, a quelle del sogno; rendendosi conto che queste ultime sono soltanto idee, dubita dell'esistenza sostanziale delle prime. Il suo cuore, allora, si sente ispirato a penetrare la vera natura dell'universo e, facendo ogni sforzo per chiarire i propri dubbi, cerca delle prove per stabilire che cosa sia la verità.

Ksatriya, la casta dei guerrieri. In questo stato l'uomo è chiamato Ksatriya, o colui che appartiene alla casta dei guerrieri; combattere nella maniera illustrata in precedenza diventa il suo compito naturale, adempiendo il quale può riuscire a comprendere la natura della creazione e ottenerne la reale conoscenza.

Sandhisthala. Lo stato intermedio fra il piano inferiore e quello superiore.

Lo stato Ksatriya dell'uomo è chiamato Sandhisthala, o stato intermedio, in cui gli uomini sono ansiosi di raggiungere la vera conoscenza e sentono la necessità di aiutarsi l'un l'altro.

Quindi, nel loro cuore si manifesta l'amore reciproco, che è la condizione primaria della salvezza.

Ispirato dalla tendenza dinamica di questo amore, l'uomo ama stare in compagnia di coloro che dissolvono le sue angosce, chiariscono i suoi dubbi e gli concedono la pace. Evita, pertanto, qualsiasi cosa produca gli effetti opposti; inoltre, studia scientificamente gli scritti degli esseri illuminati.


Quando l'uomo trova il Sat Guru, il Salvatore.

In questo modo l'uomo riesce a comprendere il valore della vera fede, e a capire l'autentico ruolo degli esseri divini, nel momento in cui ha la fortuna di assicurarsi la divina compagnia di uno di essi, che amorevolmente accetterà di essere il suo Maestro Spirituale, Sat-Guru, o Salvatore.

L'uomo, seguendo devotamente i suoi sacri precetti, impara a concentrare la mente, dirigendo i sensi verso il loro centro comune, o sensorio, Susumnadvara, la porta della sfera interiore.

E là percepisce il corpo luminoso di Giovanni il Battista, o Radha, e ode il Suono sacro (Amen, Om), simile a quello di una corrente, o di un fiume; ed essendo assorbito e battezzato in esso, l'uomo intraprende il viaggio di ritorno che conduce alla sua Divinità, il Padre Eterno, attraversando le diverse sfere della creazione o Loka.


[...] Salto il sutra 27


SUTRA 28



Entrando nel Bhuvarloka ('aria' o 'il mondo del divenire') l'uomo diventa un Dvija, o 'nato due volte'.

Egli è in grado di comprendere la seconda parte della creazione materiale, quella delle forze sottili.

Questo è lo stato mentale prevalente nel Dvapara Yuga.


DVIJA O NATO DUE VOLTE.

L'uomo, essendo stato così battezzato, comincia a ravvedersi e a intraprendere il cammino di ritorno verso il Padre Eterno; ritraendo il suo sé dal mondo della densa materia fisica, Bhuloka, entra in quello della materia sottile Bhuvarloka, e diventa così Dvija o nato due volte.

In questo stato l'essere umano comprende le sue forze elettriche interiori, la seconda parte della creazione formata dalla materia sottile.

Si rende conto allora che l'esistenza del mondo esterno è soltanto una mera combinazione, o unione

-determinata dall'azione della mente e della coscienza (consapevolezza)

-dei suoi oggetti interiori, o sottili, dei sensi (gli attributi negativi delle forze elettriche) con i suoi cinque organi dei sensi (gli attributi positivi), tramite i suoi cinque organi dell'azione (i relativi attributi neutralizzanti).


3. IL CUORE COSTANTE

Questo stato dell'uomo si chiama Dvapara, e quando, in un qualsiasi sistema solare, diviene lo stato naturale di tutto il genere umano, si dice che l'intero sistema si trova nel Dvapara Yuga.

Nello stato Dvapara il cuore consegue la fermezza.

Se l'uomo continua a rimanere immerso nella corrente sacra, a esserne battezzato, perviene gradualmente a un piacevole stato in cui il suo cuore abbandona del tutto le idee del mondo esteriore e si dedica interamente a quello interiore.





SUTRA 29



Nella sfera Svarloka ('cielo'), l'uomo è in grado di capire i misteri di Citta, la terza parte, o parte magnetica della creazione. Egli diventa Vipra (un'essere quasi perfetto'). Questo è lo stato mentale che predomina nel Treta Yuga.


4. IL CUORE CONSACRATO

In questo stato di consacrazione l'uomo, ritirando il suo sé da Bhuvarloa, il mondo degli attributi elettrici, raggiunge Svarloka, il mondo degli attributi magnetici, le forze elettriche e i poli; egli allora diventa capace di comprendere Citta,

il Cuore, la terza parte o parte magnetica della creazione.

Citta, come spiegato nel primo capitolo, è l'Atomo spiritualizzato, Avidya è l'Ignoranza, un frammento delle Tenebre, o Maya.

L'uomo, comprendendo Citta, riesce a capire, nella loro totalità, sia le Tenebre (cioè Maya stessa, di cui Citta è parte), siala creazione intera. Allora, egli diventa Vipra, un 'essere quasi perfetto'. Riferito all'uomo, questo stato è chiamato Treta e quando in un qualsiasi sistema solare diviene la condizione naturale di tutto il genere umano, si dice che l'intero sistema si trova nel Treta Yuga.





SUTRA 30



In virtù di un vero pentimento l'uomo perviene al Maharloka (il 'grande mondo').

Non più sottoposto all'influenza dell'Ignoranza, Maya, consegue la purezza del cuore. Egli accede alla casta naturale dei Brahmana ('coloro che conoscono Brahma'). Questo è lo stato mentale che predomina nel Satya Yuga.


5. IL CUORE PURO

Continuando il cammino verso Dio, l'uomo innalza il suo sé fino al Maharloka, la regione del magnete, l'Atomo; allora, essendosi ritirate tutte le varie forme dell'Ignoranza, il suo cuore giunge a uno stato di purezza privo di tutte le idee esteriori. L'uomo può, quindi, comprendere la Luce Spirituale, Brahma, la Sostanza Reale nell'universo, che è l'ultima ed eterna parte della creazione. In questo stato, l'uomo viene chiamato Brahmana, ossia colui che appartiene alla casta spirituale. Questa fase dell'esistenza umana è detta Satya e quando in un qualsiasi sistema solare diviene lo stato naturale di tutto il genere umano, si dice che l'intero sistema si trova nel Satya Yuga.





SUTRA 31-32



L'uomo che non solo riflette,ma rende manifesta la Luce Spirituale, ascende al Janaloka, il regno di Dio.

Quindi passa nel Tapoloka, la sfera del Kutastha Caitanya.

Abbandonando la vana idea di una propria esistenza separata, entra nel Satyaloka, dove raggiunge lo stato di liberazione finale, o Kaivalya, l'unione con lo Spirito.


Quando il cuore è in tal modo purificato, non solo riflette, ma rende manifesta la Luce Spirituale, il Figlio di Dio; e, così consacrato, ovvero unto dallo Spirito, diventa Cristo, il Salvatore. Questo è il solo modo grazie al quale l'uomo, battezzato ancora una volta, o assorbito, nello Spirito, può elevarsi al di sopra della creazione delle Tenebre ed entrare nel Janaloka, il Regno di Dio, cioè la creazione della Luce. L'uomo che ha raggiunto questo stato viene chiamato Jivanmukta Sanyasi, come Gesù di Nazareth.


"In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

Giovanni, 3, 5


"Gesù gli disse: Iosono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo mio".

Giovanni, 14, 6


In questo stato l'uomo sa di essere soltanto un'idea effimera che riposa su un frammento dell'universale Spirito Santo di Dio, il Padre Eterno; e, comprendendo il vero significato dell'adorazione, sacrifica il suo sé allo Spirito Santo, l'altare di Dio. Cioè, abbandonando la vana idea di una propria esistenza separata, 'muore' o si dissolve nell'universale Spirito Santo; raggiunge così il Tapoloka, la regione dove dimora lo Spirito Santo.

Diventando in tal modo una cosa sola con lo Spirito Santo universale di Dio, l'uomo si unisce al Padre Eterno stesso, e così accede al Satyaloka, comprendendo finalmente che la creazione intera, in sostanza, è soltanto un mero gioco di idee avente la sua stessa natura, e che nell'universo non esiste niente altro al di fuori del proprio Sé.

Questa unione è chiamata Kaivalya, l'Unico Sé.


"Beati sin d'ora i morti che muoiono nel Signore".

Apocalisse, 14,13

"Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre".

Giovanni, 16, 28




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